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Perché pubblicare l'opera di Giacomo Zanella, un poeta ormai dimenticato? Perfino in voluminose enciclopedie sulla letteratura italiana il suo nome è richiamato in mezza paginetta. Si rischia di proporlo ancora una volta alla sola, ristrettissima cerchia dei suoi studiosi, «il piccolo popolo che pensa», probabilmente già detentrice di edizioni precedenti. L'autore di questo lavoro ha scelto invece di dedicarlo al «gran popolo che sente», intendendo raggiungere il cuore di ogni lettore. L'opera è pertanto riproposta privilegiando un ordine tematico ed è supportata da ampie parafrasi, intervallate da concisi commenti illustrativi. Ne esce uno spaccato di vita ottocentesca, e non solo, da cui traggono origine molte liriche del poeta. Raccolte in questa cornice, che rende comprensibile il linguaggio solenne e colto del migliore figlio di Chiampo, le poesie dialogano col nostro remoto passato e ci prospettano inaspettate visioni future.